Anselme Cormier

LECTVS EBVRNEVS

Les lits funéraires en ivoire à Cumes et dans le monde romain.


  15 décembre 2022

Notice bibliographique de l'ouvrage

  • Auteur(s) : Anselme Cormier
  • Titre complet de l'ouvrage : LECTVS EBVRNEVS - Les lits funéraires en ivoire à Cumes et dans le monde romain.
  • Édition : Centre Jean Bérard
  • Collection : Collection du Centre Jean Bérard, N° collection : n°56
  • Sous-collection : KYMH-CVMAE, numéro : n°2
  • Année de publication : 2022
  • Numéro ISBN : 978-2-38050-033-2
  • Nombre de pages : 359
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  • Disponibilité au CJB : disponible
  • Édition électronique

    Cette publication est consultable en ligne, à l'adresse suivante : http://books.openedition.org/pcjb/8452
    Numéro ISBN de l'édition électronique : 9782380500363


 Riassunto

I letti funebri di età romana discendono da un’antica tradizione le cui origini, prima ancora dei Greci, risalgono alle più remote civiltà dell’Egitto e del Medio Oriente. Dal XIX secolo, gli scavi hanno restituito numerosi frammenti datati in maggioranza fra il II sec. a.C. e il II sec. d.C., da mettere in relazione con i resti scoperti in contesti domestici, certo meno numerosi, ma il cui studio autorizza confronti interessanti e permette una migliore comprensione della materia. La grande varietà dei modelli repertoriati ha condotto all’elaborazione di una tipologia dettagliata, che spazia dalle forme più antiche a quelle di epoca romana.
Grazie alle pubblicazioni, la nostra conoscenza dei letti ornati di bronzo o decorati con elementi in osso lavorato è notevolmente migliorata, mentre le attestazioni di letti in avorio restano molto rare, in Italia come nell’insieme del mondo romano. La scoperta a Cuma dei resti di tre esemplari con decorazioni scolpite in questo materiale prezioso, costituisce quindi una testimonianza essenziale e di primissimo ordine. I frammenti erano mescolati alle ossa dei defunti e contenuti in urne deposte in importanti mausolei. La notevole qualità della fattura e la grande finezza della lavorazione, ben visibili su alcuni frammenti, conservatisi nonostante la distruzione della cremazione, così come i temi iconografici trattati, documentano la volontà di ostentazione dei proprietari, desiderosi di mostrare il loro status sociale, la loro ricchezza e le loro virtù.
La contestualizzazione di questi tre letti e il loro studio approfondito, confrontato con i materiali noti, hanno permesso di proporre per ciascun esemplare una restituzione grafica, preliminare necessario ad un’analisi iconografica e iconologica. I risultati, esaminati anche nel contesto dei mausolei dove i frammenti sono stati scoperti, hanno portato ad una migliore comprensione del posto preponderante che questi letti occupavano nelle cerimonie funebri.

 Anselme Cormier

è professore associato in storia romana all’Université catholique de l’Ouest e ricercatore associato al Centre Jean Bérard di Napoli (UAR 3133, CNRS-EFR). Le sue attività di ricerca sono incentrate sullo studio archeologico e socio-storico degli usi e dell’artigianato dell’avorio e dell’osso in epoca romana a Cuma nel quadro del programma del Centre Jean Bérard, ma anche a partire dalle scoperte di Pompei e delle città vesuviana. Egli lavora d’altro canto anche con il Museo Archeologico Nazionale di Napoli per la realizzazione e la pubblicazione del catalogo del mobilio in avorio e osso conservato nel museo. Dal 2022, egli collabora con il Museo Nazionale Romano per riprendere e completare la serie di pubblicazioni su questo tipo di mobilio conservato nei musei di Roma.

 

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